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Con la sentenza n. 29638 del 22 agosto 2025, la Cassazione penale ha ribadito che la creazione di nuovi volumi o spazi chiusi non rientra nell'edilizia libera e richiede un'autorizzazione edilizia.
La sentenza si concentra sulla "pergotenda", definita come una struttura leggera, non temporanea, che serve a proteggere dal sole e dagli agenti atmosferici per migliorare la vivibilità di spazi esterni come terrazzi o giardini.
Perché una pergotenda sia considerata edilizia libera, deve rispettare precise condizioni:
Deve servire esclusivamente a proteggere dal sole e dagli agenti atmosferici.
Deve essere composta da tende retrattili o da elementi di protezione solare mobili.
Deve essere addossata o annessa a un immobile già esistente.
Non deve creare uno spazio stabilmente chiuso, né incrementare volumi o superfici.
Deve avere un impatto visivo minimo e armonizzarsi con l'architettura circostante.
Se anche una sola di queste condizioni non è rispettata, l'opera non può essere classificata come pergotenda, diventando una nuova costruzione che richiede un permesso. In pratica, se la struttura di supporto è troppo massiccia o la tenda non è retrattile, essa viene considerata un'opera edilizia che necessita di titolo abilitativo, altrimenti il proprietario rischia di incorrere in responsabilità penale.